È giunto il momento di mettersi alla prova, prima del grande salto nel vuoto. Dal 1 febbraio sarò un babbo a tempo pieno, per qualche tempo o chissà per quanto. Il motivo? Lo trovate nel mio primo post.
Come tutte le sfide, c’è bisogno di allenamento, obiettivi e piano d’azione. Masha decide di mettermi alla prova: un giorno intero assieme a Peter, dalle 5 alle 23 pm, senza mamma.
Briefing
Tipologia problema: blackout mamma giornaliero
Intervallo blackout: 5 AM > 11 PM
Motivo: visita museo a Parigi in giornata (follia pura)
Età pupo: 7 mesi e 10 giorni
Allattamento: naturale (doppia tetta)
Ore di sonno notturne: 4 fasi da 2,5/3 ore ciascuna
Ore di sonno diurno: 3 pisolini da 0,5/1 ora ciascuno
Hobby bimbo: suonare il pianoforte a pugni, gara di urli con sé stesso
Mossa letale: pannolini atomici e ribaltamento della tele
Dal risveglio all’alba
Ore 5 del mattino. Mamma esce, Peter piange. Consecutio temporum.
Quasi quasi mi butto in strada e fermo il taxi che la sta portando via.
Poi un sussulto d’orgoglio. Anche perché presto questa sarà la mia vita quotidiana e non posso certo mollare al primo colpo.
Dai Peter, beviamoci su!
Dopo il primo sorso di latte ho già acquistato punti e fiducia.
Dai Peter, distraiamoci un poco.
Con grande gioia dei vicini iniziamo il nostro carnevale, fatto di urla, percosse e strimpellate.
Improvvisamente, la notte diventa giorno, il tempo saltella qua e là e l’alba si presenta puntuale alla finestra. Sarebbe ora di svegliarsi, per noi diventa ora di farci un pisolino.
Uomini in azione
Tiri-titi tiri-titi, tiri-titi. Non ci sono più le sveglie di una volta.
Sono già le 11. Tre ore buone le abbiamo dormite.
Ora però sale la fame a tutti e due e c’è ancora un sacco di cose da fare.
Uomini in azione, con l’ordine e la precisione di un libretto d’istruzioni Ikea. Cambio pannolino, cambio pigiama, preparazione pappa, avanti con il soffritto. Poi ancora, dar da mangiare a bimbo, colazione babbo, impanatura carne. Bagnetto è un momento sacro, gesto purificatore, rigenerante ed emozionante, richiede calma, pazienza e forza negli avambracci. Celo, celo, manca. La nostra passione più grande, la musica, trova tempo e spazio ora che siamo da soli. Se con la mamma dieci minuti sono sufficienti per farle venire il mal di testa, ora abbiamo sala prove tutta per noi!
Il ritmo è ciclico. Si torna a mangiare e subito dopo pisolino.
Pomeriggiare senza sosta
Il pomeriggio è tutto in discesa. Per Peter questo è il trenino di corollari: gioco quindi ho fame, ho fame quindi mangio, mango e poi son sazio, sazio quindi dormo, dormo e son riposato, mi sveglio e son felice. E quando Peter è felice, il mondo è una giostra. Un giro al parco, uno dalla nonna (quella italiana; quella bielorussa la trovate qui). Per qualche ora possiamo fare quello che ci pare.
Poi, la magia svanisce, la fame ritorna e con la fame tornano le lacrime.
Di corsa a casa a ripetere la procedura della felicità.
Il ritorno della Jedi
La mamma, stanca come dopo una Parigi – Dakar – Bologna, torna alle 11 di sera. Trova i due uomini di casa pimpanti e pigiamati che l’aspettano, cena pronta. Fa un dettagliato check, tagliando e revisione, e con soddisfazione conferma il buon operato del papà.
Anche per questa volte ce la siamo sgavagnata (dal marchigiano: riuscire in qualcosa di impegnativo).
Obiettivi raggiunti:
- Bagnetto Peter con aquagym e nuoto su pancia
- Doccia papà, anche questa settimana è fatta : – P
- Tre pisolini da un’ora circa cadauno
- Quattro pannolini cambiati, portati direttamente in discarica
- Concerto cacofonico per pianoforte
- Giretto al parco da veri boss del quartiere
- Cena pronta per la mamma
Della lista di cose da fare, consegnata dalla mamma prima di partire, quasi tutto è stato portato a termine. Solo con qualche ora di ritardo : -)