Ferragosto

Mamme, babbi, bimbi e nonni
nella notte senza sonni
fanno magico ogni posto
festeggiando Ferragosto

Chi in montagna e chi al mare
stanno insieme per brindare
alla notte più speciale
dal sapore tropicale

Il momento è arrivato
lascia i bimbi senza fiato
con il naso verso il cielo
esplosioni a bruciapelo

Parte un fischio, poi una scia
dopo un’altra e così via
botti, micce, lampi e razzi
fanno uscire tutti pazzi

Pirotecnici brillanti
senza maschera né guanti
fanno esplodere di gioia
anche chi sennò si annoia

C’è chi aspetta già il Natale
e chi non vuol più tornare
noi che siam senza pensieri
vi scriviamo volentieri.

Menta e Calzino

Quinto piano di un palazzo
L’afa cuoce il suo terrazzo
Panni stesi ormai asciutti
Sono appesi quasi tutti
Due calzini innamorati
Da mollette son legati
Uno urla e cade al suolo
Venti metri di gran volo
L’altro piange mentre asciuga
La sua pelle nuda e cruda
Una menta vede tutto
E capisce il grande lutto
Prende a cuore il destino
Di quel piccolo calzino
Svela al panno un segreto
Il suo amor tornerà indietro.

L’inchino

Quando la strada è in salita,
raccogli in un sacchetto la fatica.
Il sole asciuga il tuo sudore,
pennellerá le guancie di colore.
Un ramo blocca il tuo cammino,
girargli intorno pian pianino.
Discesa pesa e fa paura,
stiamo arrivando giù in pianura.
Abbiamo girato tutta la valle,
papá Dandy e Peter sulle spalle.
.

Piccoli e grandi

Sei piccolo per camminare da solo in questa pineta
Sei grande per contemplare il silenzio come un asceta
Sono piccolo tra questi alberi che hanno una A ma non una Z
Sono grande per abbracciarti e portarti in spalla come un atleta
Sono piccoli per essere visti con un cannocchiale da un altro pianeta
Sono grandi per rinfrescarci e custodire un’aria segreta
.

Sonno multicolor

Rosso, viola, verde, giallo.
Vuoi dormire? Allora fallo!
Vuoi una spalla, a che ti serve?
Per dormire senza coperte.
Dondoliamo all’infinito,
finchè l’ombra di un prurito
ti accarezzerà la guancia,
mentre abbracci la mia pancia.
E ti sveglierai qua fuori, contornato di colori.

La prima festa d’Estate

Ehi tu cosa mi guardi?
Che cosa pensi, perché non parli?
Fai solo versi come Leopardi,
strilli e comandi come i gendarmi.
La mamma è vigile nei tuoi riguardi,
ma io ripenso al primo party,
la prima festa lassù in collina,
a bordo vasca, nella piscina.
L’estate è lesta, scompare prima,
si brucia in fretta, è diavolina,
ma io saprò dove cullarti,
dove giocare o rinfrescarti,
tra qualche luna, tra qualche mese,
quando quest’anno sarà a due/quarti,
e sull’amaca o sullo sdraio,
dietro una siepe, in mezzo al prato,
sarà la prima festa d’estate
che tutt’inverno abbiam sognato.